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Canti popolari delle Isole Eolie e di altri luoghi di Sicilia


Autore: Letterio Lizio-Bruno

Editore: Liber Liber
Categoria: Cultura Popolare
ISBN: --
N. Pagine: 112
Inserito il: 2017-02-08
Da: Redazione di Alexandria
Fonte: liberliber.it

Il fervore con cui da parecchi anni si studia qua fra noi la letteratura popolare ha dato luogo a varie Raccolte di Canti Siciliani, preziosa messe di bella e verginal poesia. In veruna di esse però si è provveduto gran fatto a ciò che pur costituisce la importanza dell'illustrazione: vogliam dire ai riscontri che, sia nel tutto, sia nelle singole parti, hanno i Canti fra loro, da qualunque luogo provengano. La qual cosa, bene osservata, dà campo a belle deduzioni sul vero carattere della poesia popolare; e mostra ad evidenza come i Canti de' varii luoghi hanno, più che non si crede, una strettissima affinità, anche quando nel migrare di terra in terra e fondersi insieme con altri, vanno ad assumere differente fisonomia. — 'Il paragone tra canti simili de' dialetti diversi (scriveva ad Oreste Marcoaldi il Tommaseo) può essere studio e di lingua e di poesia, e morale e storico insieme'. Or questo ho voluto io aver di mira, nel condurre (debolmente, come potei) l'illustrazione di questa mia Raccolta di Canti inediti, che ho messo in corrispondenza con quelli già pubblicati dal Vigo, dal Salomone-Marino e dal Pitrè, oltrechè con quelli degli altri popoli italiani e di molti stranieri. Perchè poi la lettura di essi Canti, vive produzioni dell'anima, torni utile maggiormente e gradita alla gioventù, che dovrebbe da quelli attingere e la franca vigoria della espressione, e la natia semplicità dello affetto, ho voluto porre (quanto fu dato alle mie deboli forze) in relazione i pensieri e le immagini dei poeti campagnuoli coi pensieri e le immagini dei poeti scrittori. Ciò mostrerà che tra la poesia popolare e la poesia letterata non è poi quell'abisso che si fingono alcuni, ai quali è ignoto che la poesia è nell'affetto, e che non già dai sudati lenocinj dell'arte, ma bensì dalle ingenue ispirazioni del cuore procede il fonte di ogni bellezza. Troppo d'arte abbiam noi, troppo di ricercato e studiato! Rinnoviamoci un po' all'alito della viva natura e nelle schiette ispirazioni del popolo l'anima nostra ispiriamo! Mi son pure adoperato di ravvicinare la moderna poesia popolare con quella dei rimatori del dugento, e le voci del dialetto con quelle della lingua comune della nazione: nè ho lasciato da banda ciò che si attiene alla etimologia delle voci sicule. Quid potui, feci, dirò col poeta. Al difetto del meglio che non fu dato alla mia pochezza raggiungere, prego, supplisca la bontà dei lettori.


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Canti popolari delle Isole Eolie e di altri luoghi di Sicilia


Autore: Letterio Lizio-Bruno

Editore: Liber Liber
Categoria: Cultura Popolare
ISBN: --
N. Pagine: 112
Inserito il: 2017-02-08
Da: Redazione di Alexandria
Fonte: liberliber.it

Il fervore con cui da parecchi anni si studia qua fra noi la letteratura popolare ha dato luogo a varie Raccolte di Canti Siciliani, preziosa messe di bella e verginal poesia. In veruna di esse però si è provveduto gran fatto a ciò che pur costituisce la importanza dell'illustrazione: vogliam dire ai riscontri che, sia nel tutto, sia nelle singole parti, hanno i Canti fra loro, da qualunque luogo provengano. La qual cosa, bene osservata, dà campo a belle deduzioni sul vero carattere della poesia popolare; e mostra ad evidenza come i Canti de' varii luoghi hanno, più che non si crede, una strettissima affinità, anche quando nel migrare di terra in terra e fondersi insieme con altri, vanno ad assumere differente fisonomia. — 'Il paragone tra canti simili de' dialetti diversi (scriveva ad Oreste Marcoaldi il Tommaseo) può essere studio e di lingua e di poesia, e morale e storico insieme'. Or questo ho voluto io aver di mira, nel condurre (debolmente, come potei) l'illustrazione di questa mia Raccolta di Canti inediti, che ho messo in corrispondenza con quelli già pubblicati dal Vigo, dal Salomone-Marino e dal Pitrè, oltrechè con quelli degli altri popoli italiani e di molti stranieri. Perchè poi la lettura di essi Canti, vive produzioni dell'anima, torni utile maggiormente e gradita alla gioventù, che dovrebbe da quelli attingere e la franca vigoria della espressione, e la natia semplicità dello affetto, ho voluto porre (quanto fu dato alle mie deboli forze) in relazione i pensieri e le immagini dei poeti campagnuoli coi pensieri e le immagini dei poeti scrittori. Ciò mostrerà che tra la poesia popolare e la poesia letterata non è poi quell'abisso che si fingono alcuni, ai quali è ignoto che la poesia è nell'affetto, e che non già dai sudati lenocinj dell'arte, ma bensì dalle ingenue ispirazioni del cuore procede il fonte di ogni bellezza. Troppo d'arte abbiam noi, troppo di ricercato e studiato! Rinnoviamoci un po' all'alito della viva natura e nelle schiette ispirazioni del popolo l'anima nostra ispiriamo! Mi son pure adoperato di ravvicinare la moderna poesia popolare con quella dei rimatori del dugento, e le voci del dialetto con quelle della lingua comune della nazione: nè ho lasciato da banda ciò che si attiene alla etimologia delle voci sicule. Quid potui, feci, dirò col poeta. Al difetto del meglio che non fu dato alla mia pochezza raggiungere, prego, supplisca la bontà dei lettori.