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Agricoltura e detenzione. Un percorso di futuro


Autore: Anna Ciaperoni

Editore: AIAB
Categoria: Agricoltura Biologica
ISBN: --
N. Pagine: 136
Inserito il: 2017-03-02
Da: Redazione di Alexandria
Fonte: aiab.it

Le questioni della sicurezza dei cittadini e del funzionamento della giustizia sono, com'è noto, tra quelle che generano più sensibilità nelle società contemporanee. Analogamente la situazione carceraria costituisce uno dei più scottanti problemi del paese, sia per quanto riguarda le strutture detentive che la condizione dei detenuti, tanto che all'ordine del giorno del Parlamento vi sono sia la riforma del Nuovo Codice Penale che del Nuovo Ordinamento penitenziario, oltre al piano straordinario delle carceri. L'insieme delle questioni richiede politiche di intervento finalizzate a creare condizioni di maggiore sicurezza, improntate a principi e politiche di inclusione sociale, di rispetto e convivenza tra popoli, etnie e religioni diverse, anziché su processi esclusivamente e prevalentemente repressivi. In assenza di una politica e di azioni ispirate alla prevenzione dei reati e alla costruzione di un clima di convivenza civile, la questione delle carceri e della condizione della popolazione carceraria è destinata ad acutizzarsi ulteriormente, come del resto dimostrano gli ultimi dati relativi alla pesantissima situazione di sovraffollamento e di condizione complessiva della gran parte dei detenuti. La creazione di una condizione e di un clima di convivenza civile, tolleranza, rispetto e solidarietà non può essere delegata solo alle forze istituzionali, ma deve vedere il concorso attivo di tutte quelle componenti della società civile interessate allo sviluppo della democrazia e della condizione di civiltà del paese. Ciò è tanto più importante se si considera la composizione della popolazione detenuta e le problematiche di grande criticità collegate (immigrazione, tossicodipendenza, nomadismo, nuove schiavitù, delinquenza minorile, ecc.) che richiedono un grande lavoro sociale e culturale contro facili luoghi comuni. Al tempo stesso è necessario rivedere il concetto della 'pena' e favorire processi di comunicazione-relazione tra il mondo della detenzione e le comunità locali.


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Agricoltura e detenzione. Un percorso di futuro


Autore: Anna Ciaperoni

Editore: AIAB
Categoria: Agricoltura Biologica
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N. Pagine: 136
Inserito il: 2017-03-02
Da: Redazione di Alexandria
Fonte: aiab.it

Le questioni della sicurezza dei cittadini e del funzionamento della giustizia sono, com'è noto, tra quelle che generano più sensibilità nelle società contemporanee. Analogamente la situazione carceraria costituisce uno dei più scottanti problemi del paese, sia per quanto riguarda le strutture detentive che la condizione dei detenuti, tanto che all'ordine del giorno del Parlamento vi sono sia la riforma del Nuovo Codice Penale che del Nuovo Ordinamento penitenziario, oltre al piano straordinario delle carceri. L'insieme delle questioni richiede politiche di intervento finalizzate a creare condizioni di maggiore sicurezza, improntate a principi e politiche di inclusione sociale, di rispetto e convivenza tra popoli, etnie e religioni diverse, anziché su processi esclusivamente e prevalentemente repressivi. In assenza di una politica e di azioni ispirate alla prevenzione dei reati e alla costruzione di un clima di convivenza civile, la questione delle carceri e della condizione della popolazione carceraria è destinata ad acutizzarsi ulteriormente, come del resto dimostrano gli ultimi dati relativi alla pesantissima situazione di sovraffollamento e di condizione complessiva della gran parte dei detenuti. La creazione di una condizione e di un clima di convivenza civile, tolleranza, rispetto e solidarietà non può essere delegata solo alle forze istituzionali, ma deve vedere il concorso attivo di tutte quelle componenti della società civile interessate allo sviluppo della democrazia e della condizione di civiltà del paese. Ciò è tanto più importante se si considera la composizione della popolazione detenuta e le problematiche di grande criticità collegate (immigrazione, tossicodipendenza, nomadismo, nuove schiavitù, delinquenza minorile, ecc.) che richiedono un grande lavoro sociale e culturale contro facili luoghi comuni. Al tempo stesso è necessario rivedere il concetto della 'pena' e favorire processi di comunicazione-relazione tra il mondo della detenzione e le comunità locali.